COMUNICATO PIRATA – Senza lilleri un si lallera!

Siena non è una città abituata a fare i conti con la povertà. O, meglio, non lo era. Le notizie che arrivano dalla Stampa cittadina, per ultimo il flop dei saldi di inizio anno e le preoccupazioni, comprensibili, dei commercianti fanno da eco alle proteste di molte categorie di lavoratori che hanno visto il loro salario, già tra i più bassi di tutta l’Europa, eroso ulteriormente a causa dell’inflazione.

E’ chiaro che con sempre meno disponibilità economica ed aumento dei costi indispensabili, come energia elettrica, acqua (a proposito, Siena è in vetta per il costo dell’acqua potabile!), gas… le famiglie avranno sempre meno disponibilità per ciò che è rimandabile, come l’abbigliamento e altri beni non necessari. 

Le conseguenze di questo impoverimento diffuso della città, che va di pari passo con l’impoverimento di tutta la nazione, stanno stravolgendo anche l’immagine stessa di Siena, con una necessaria metamorfosi anche del settore commerciale, che nella nostra città non ha mai brillato per particolare offerta.

I commercianti, così come tutte le altre categorie di lavoratori, dovrebbero chiedere a gran voce al Governo l’istituzione di meccanismi di adeguamento salariale di pari passo con l’inflazione, condizione necessaria per non erodere il potere di spesa delle famiglie e garantire la sopravvivenza anche dei negozi cittadini.

Siena Pirata, aderente all’associazione Pirati e al progetto europeo del Partito Pirata, aveva supportato e ancora crede nella validità dell’UBI –Universal Basic Income-, una forma di salario universale necessario a stabilire una soglia minima di reddito per tutti, da sostituirsi a quella giungla di sussidi che sono -è evidente!- incapaci di garantire una esistenza dignitosa.

Del resto, anche a Siena lo sappiamo bene: “senza lilleri, un si lallera!”.

Ahoy!

Siena Pirata